A 4 anni dalla scomparsa di Giorgio Brunelli, mi fa piacere aprire questo numero di Raggi di Luce con una testimonianza particolare resa da Renato Farina, giornalista, saggista, uomo di grande cultura con il quale Giorgio amava parlare di tutto: dalla religione, all’arte, alla politica e al buon cibo che spesso si condivideva gioiosamente insieme ad amici comuni.
Farina ha fatto di Giorgio un ritratto come solo una grande penna può e sa fare, cogliendo di lui essenza e sfumature. Il pezzo è stato pubblicato su Libero quotidiano il 2 ottobre 2018. La chiesa di San Giorgio a Cellatica, in Franciacorta (Brescia), era colma di persone piene di gratitudine per un genio della medicina italiana, il professor Giorgio Brunelli, di cui si celebravano i funerali. Aveva 92 anni. Medici suoi allievi, malati risanati, amici che lo conoscevano invece come poeta, pittore e fotografo. Tra questi c’è chi scrive. Colpiva questo: il suo buon umore, la base umanitaria ed estetica del suo essere un chirurgo-scienziato, che lo rendeva audace nella volontà di trovare nuove strade per alleviare le pene dei suoi fratelli uomini. Senza prendersi sul serio, con umiltà spiritosa.